domenica 28 giugno 2009

Ultras Brescia:Da sempre temuti e rispettati....






Curiosità...

Giudizio personale: Ottima tifoseria molto turbolenta che si fa rispettare da chiunque. Si fa notare spesso per calore e attaccamento alla maglia.

I maggiori gruppi ultras del tifo bresciano che risiedono nella curva Nord, dello stadio "Rigamonti"" di Brescia sono:

Gruppo principale: Ultras Brescia 1911

Altri Gruppi: Gruppo Paesà, Sezione, Muttley Group, Gruppo Rovato, Muppet Show, Intramontabili, Settore Caldo, Irriducibili, Brigata, Apocalypse, Nuova Guardia

Informazioni e curiosità sulla curva bresciana

Tre anni fa la curva bresciana ha cambiato fisionomia; infatti gli Ultras Brescia, per vicissitudini interne e guai per le diffide, hanno deciso di trasferirsi in gradinata, sotto la dicitura Vecchio Cucn, mentre la Nord è rimasta nelle mani del Gruppo Paesà, che non esponeva il suo striscione, ma un generico "Brescia 1911" (esposto tutt'ora), oltre al bel striscione "Mentalità Ultras", che intende sottolineare lo spirito della curva bresciana. Ora il gruppo Ultras 1911 è ritornato alla sua dicitura e al suo posto in curva Nord.

Acerrimi i rapporti con gli atalantini, con loro esiste una storica rivalità, fatta di derby infuocati, di scontri e sfottò. I bresciani vengono chiamati "suini" dai cugini bergamaschi. Anche quest'anno non sono mancati gli incidenti.

Nel 97/98 è stata la tifoseria più coinvolta in episodi di violenza. Qualche anno fa fissarono un appuntamento con quelli del Collettivo Viola in campagna alle porte di Brescia, eludendo le forze dell'ordine: 50 contro 50 a viso aperto, se le dettero di santa ragione fino all'arrivo della polizia..
Ultras Brescia 1911

Gemellaggi del Brescia:







Milan:
Questo gemellaggio è infatti uno dei più vecchi e duraturi d'Italia. Nonostante in tutti questi anni ci si sia incontrati poche volte, a causa della diversa categoria , e sebbene ci siano stati dei cambi nei vari 'direttivi' di entrambe le curve, per cause naturali (l'età), o per cause di forza maggiore (diffide ed altro), non sono mi cambiati lo spirito ed il rispetto con cui ci incontriamo.
I ragazzi e gli amici della vera Milano calcistica, quella rossonera, sono infatti da sempre i benvenuti nella nostra città e nel nostro stadio.
(Da un po' sentiamo e leggiamo, soprattutto su Internet, cazzate sul fatto che il nostro gemellaggio sia in crisi.)
Di questi tempi, in cui i gemellaggi si rompono per o con motivi banali e futili, oppure nascono sotto spiriti tutt'altro che nobili (vedi politiche od interessi personali), noi siamo orgogliosi diavere uno che vive 'semplicemente' di amicizia e rispetto.
Pur rispettando le opinioni di tutti, diffidiamo chi critica la nostra scelta perché magari è un po' interista o un po' juventino, anche perché noi non siamo milanisti , ma solamente, ORGOGLIOSAMENTE ED UNICAMENTE BRESCIANI.
Saint-Etienne:
L’amicizia con i ragazzi francesi del Saint Etienne, pur essendo l’ultima nata, è sicuramente fra le più sentite per noi del gruppo “BRESCIA 1911”.
Questo perché, a differenza delle altre (che non sono certo meno importanti), è la prima (e probabilmente l’ultima) “amicizia” che il nostro gruppo ha instaurato con una tifoseria non italiana.
La prima volta che abbiamo conosciuto i ragazzi di Saint Etienne è stato al termine di Brescia-Roma, quando alcuni di loro ci hanno avvicinato con l’intento di conoscerci.
Stupiti, ed incuriositi da questo fatto, abbiamo instaurato un rapporto che all’inizio si basava solo sul rispetto reciproco, accettando la loro presenza senza tanti problemi o pregiudizi.
Conoscevamo già la tifoseria francese, che in patria è molto importante e rispettata, ma non avevamo idea della loro mentalità; quindi abbiamo voluto valutare meglio questi ragazzi, prima di avere qualche brutta sorpresa (soprattutto dopo l’esperienza con i napoletani negli anni ’80).
Le occasioni per conoscerci non sono mancate visto che, dopo Brescia-Roma, i ragazzi francesi ci hanno “sostenuto” anche a Bergamo, Verona, Firenze e Roma, oltre che in casa con il Lecce.
Inoltre, dopo che 50 di noi erano stati accolti ed ospitati a S.Etienne in occasione di una loro partita di campionato (S.Etienne-Sedan), sono venuti anche a Torino (un pullman di 60 ragazzi) e, per finire a Milano, dove erano presenti anche i ragazzi dell’altra Curva francese (non meno spettacolare ed importante).
Purtroppo, in occasione della loro festa per il decennale del gruppo, solamente 15 di noi hanno potuto partecipare a questo importante incontro, a causa della concomitanza con la partita di Intertoto Brescia-Tatabanya.
Oggi ci rendiamo conto che, più conosciamo questi ragazzi, più aumenta la nostra stima nei loro confronti (soprattutto dopo che uno di loro è stato arrestato nel dopo partita di Brescia-PSG), visto anche la loro serietà e la loro mentalità ultras molto simile alla nostra.
Onore quindi agli amici “Stéphanois” ed un arrivederci a presto.
Per conoscerli meglio vi invitiamo a visitare il loro sito: www.mf91.com
Mantova:
“… I primi amichevoli contatti con il Brescia nascono a metà degli anni Ottanta, anni in cui alcuni ragazzi della Curva Nord sono presenti al nostro fianco a Crema e in alcune partite al Martelli. Da parte nostra contraccambiamo con una presenza costante in numerose partite delle rondinelle, soprattutto per assistere a partite di serie A. L’amicizia coltivata e sviluppata con i “fratelli” bresciani è di grande intensità e costanza, ed è un qualcosa che esce dai normali rapporti di gemellaggio. La vicinanza delle città permette frequenti incontri, anche extracalcistici, per feste, compleanni e ricorrenze varie. E’ un gemellaggio che rende molto onore agli ultras biancoblù che, nonostante vi siano 3 categorie di differenza, da sempre ci considerano una tifoseria che ha poco da invidiare a gruppi di serie A e B; una testimonianza di ciò risiede nel fatto che siamo anche stati invitati al grande raduno organizzato a Brescia contro le diffide nei confronti del mondo ultrà. Crediamo che sia difficilmente riscontrabile un rapporto così solido, sincero e leale tra gruppi di serie A e C2. La grande amicizia costruita con i ragazzi di Brescia fa sì che spesso siano presenti alle nostre partite, non certo per vedere spettacoli calcistici di livello, quanto per consolidare la grande relazione instaurata con molti di noi…”.
Salernitana:
l'amicizia coi salernitani, rafforzata nell'ultima stagione del brescia in B, quando le due tifoserie fecero un giro di campo con lo striscione "Roby-Salerno, uniti nel cuore. Grazie", per ricordare Bani, un ultrà bresciano morto due anni fa proprio a Salerno. I salernitani risposero con un "Roberto Bani: un ultras non si dimentica".
Cesena:
Grande l'amicizia con i romagnoli del Cesena,Unica tifoseria di rispetto in tutta la romagna.
Il loro derby è con il Rimini e con il Bologna,dove ci sono sempre partite molto accese.
Siamo accomunati dal gemellaggio Brescia-Mantova e Brescia-Saint-Etienne.
Diverse volte il loro striscione WSB fù presente al Rigamonti,molte volte lo striscione BRESCIA 1911 fù presente al Dino Manuzzi.
Catanzaro:
Sentito anche il gemellaggio con i calabresi,anche se il fatto che sono due squadre di diverse categorie rende più difficile questo gemellaggio,per il fatto che si incontrano poche volte.
Detto questo,I nostri fratelli catanzaresi meritano tutto il nostro rispetto e la nostra amicizia.

Andrea Caracciolo:Grande giocatore,Grande uomo!



Andrea Caracciolo (Milano, 18 settembre 1981) è un calciatore italiano che gioca come attaccante nel Brescia.
È detto l'Airone per il suo modo di esultare.
È cresciuto calcisticamente nel Sancolombano, in Serie D per poi passare al Como e quindi alla Pro Vercelli.
È stato notato dal Brescia, che lo ha fatto esordire in Serie A il 6 gennaio 2002, nella partita persa 2-1 contro il Bologna.
Dopo un'annata a Perugia (2002-2003) è tornato a Brescia, dove nella stagione 2003-2004 ha segnato 12 reti. Alla fine della stagione 2004-2005, trascorsa al Brescia, è stato ceduto al Palermo.
Nell'immaginario dei tifosi e dei dirigenti palermitani Caracciolo doveva soppiantare Luca Toni, ceduto alla Fiorentina. Nelle due stagioni in Sicilia il suo rendimento è stato però altalenante e, nonostante le 13 reti complessivamente segnate, le sue prestazioni sono state spesso contestate dalla tifoseria rosanero, tanto da meritarsi i soprannomi di "Turacciolo" o di "Cacocciolo" (carciofo in lingua siciliana).
Nel corso del calciomercato estivo del 2007 viene acquistato dalla Sampdoria, dove non brilla particolarmente, siglando solamente una rete nei suoi pochi mesi a Genova.
A gennaio 2008, infatti, il giocatore, seguito da Torino, Glasgow Rangers[senza fonte] e Brescia, si trasferisce nella squadra lombarda, per precisa volontà del giocatore di ripartire da un ambiente che conosce rinunciando di fatto ad ingaggi importanti offerti da altre SocietàCon la Nazionale Under-21 ha vinto il campionato europeo nel 2004.
Conta anche due presenze (senza reti) nella Nazionale maggiore.

Storia del Brescia Calcio





1905 La storia del calcio a Brescia ha inizio nel Maggio di quest'anno, grazie a cinque operai inglesi dello Stabilimento Tempini che, durante la pausa di lavoro, sul terreno di Campo Fiera, si divertivano a calciare una sfera di cuoio.


Una vera novità per quei tempi, visto che a Brescia lo sport più seguito e praticato era la ginnastica. La curiosità ed il "coraggio" di sfidare gli inglesi in questo gioco, allora per noi sconosciuto, frutterà ai giovani bresciani quell' "aggeggio" che sarà tramandato per molte generazioni. Gli inglesi, infatti, prima di ripartire per l'Inghilterra, regalano il loro "pallone" a coloro che ne sono rimasti affascinati.

1907 Dopo due anni si comincia a fare sul serio. Pur con qualche difficoltà, vengono infatti definiti i vari ruoli e le nuove regole.


I fratelli Vielmi ed i loro compagni fondano la prima società di calcio bresciana: la "Forti e liberi" composta da Cremasco (Trinca), Carrera e Ponti, Bonomi, Vielmi B.e Maraglio, Magri, Vielmi G., Guidetti, Zamboni e Vielmi Luigi; allenatore Ettore Bacchelli.
Cognomi sconosciuti, ora dimenticati, a cui si devono il merito e l'onore di aver dato vita alla storia del nostro amato Brescia.


1908 La "Forti e liberi" milita nel campionato lombardo di terza categoria dove, fra le altre, gioca anche l' "odiata" Atalanta ( allora "Ginnastica e Scherma Bergamasca").
E proprio a Bergamo si gioca la prima partita, purtroppo per noi con esito disastroso. Il risulatato (10 a 0 per i "cugini") provoca la reazione della nostra tifoseria che, dopo aver incoraggiato ed osannato i giocatori bresciani alla partenza della temibile trasferta, li aspetta inferocita al ritorno, per vendicare l'onta della sconfitta.
In questo, da allora, il tifo bresciano non è più cambiato. Anche oggi, infatti, ogni vero tifoso bresciano pretende il massimo dai suoi atleti e non accetta (nè sopporta) chi non rispetta la sua atavica mentalità di "guerriero".
E' cambiato, purtroppo, il mondo dei calciatori, che allora dovevano autofinanziarsi per sopperire anche alle spese della loro società.
Sulle ali dell'entusiasmo e dell'interesse creati dalla "Forti e liberi", si formano altre società di calcio, fra cui la "Gimnasium" e la "U.S.Bresciana".
Viene organizzato un torneo interregionale a cui partecipano anche squadre come il "Milan", l"Hellas" di Verona e la "Forti e liberi". Le partite si disputano sul campo di Piazza d'Armi.





1910 In quest'anno, dalla fusione tra la "Forti e liberi" ed il "Club Sportivo Brixia", nasce la società "Vittoria" che partecipa al campionato lombardo e lo vince.

1911 Avviene l'ultima fusione si arriva così alla fondazione del "Brescia Foot Ball Club", che eredita il meglio di ogni società bresciana.
Si "costruisce" il primo campo sportivo in via Milano, che viene poi sostituito da quello in via Cesare Lombroso; da lì si passa a giocare allo Stadium di Viale Venezia e, per finire, al nostro Stadio Rigamonti di Mompiano.

Mercato....Le voci...


Possanzini-Padova?

Milano. E' una neopromossa, ma ha già le idee molte chiare la società del presidente Cestaro, intenzionata a fare una squadra competiviva anche nel prossimo campionato in serie B.
Il Padova infatti sta corteggiando Davide Possanzini, capitano delle rondinelle. Per lui si propetta un invitante triennale piuttosto succoso.
Oltretutto alla società di Via Bazoli potrbbero arrivare anche 2-3 milioni di euro.

Baronio rimane a Brescia?

Milano. Il futuro di Roberto Baronio potrebbe ancora chiamarsi: Brescia. La vicenda del centrocapista laziale non è assolutamente chiusa. Anzi, ci sarebbe più che uno spiraglio perchè Baronio potesse vestire nuovamente la casacca delle rondinelle. Tornato nella Capitale, Roberto Baronio non ha trovato l'aria che si aspettava. Dopo Delio Rossi, anche il nuovo tecnico Ballardini sembra non volere dar spazio al fantasista bresciano.
Colloquio. In questi giorni il Brescia e Baronio dovrebbero rincontrarsi. Lotito sembrerebbe d'accordo sulla possibilità di lasciare Baronio al Brescia. Una cosa però è certa: Roberto Baronio vorrebbe rimanere nella sua città, ma con una formula definitiva e non come prestito. Certamente si dovrà discutere (e molto ) sul contratto del biondo centrocampista, e riguardo proprio a questo, dovranno poi incontrarsi anche i due presidenti, Corioni e Lotito.

Il nuovo Centrocampo: De Ascentis-Testini?

n cima alle preferenze c’è il 33enne centrocampista Diego De Ascentis, il cui contratto con l’Atalanta scadrà il 30 giugno. In scadenza con il Bologna è invece Christian Amoroso, mediano classe 1975 sul quale Alberto Cavasin ha espresso parere positivo.
Il nome nuovo per la zona nevralgica del campo è però quello di Emiliano Testini, attualmente in forza alla Triestina. Laterale mancino classe 1977, all’occorrenza può giocare anche da seconda punta. I giuliani vorrebbero cederlo subito per non rischiare di perderlo a parametro zero nel giugno del 2010. Stefano Fantinel, patron degli alabardati chiede un milione di euro, ma non è da escludere uno scambio alla pari con uno tra Nassi e Gorzegno. Al Brescia interessano anche i centrocampisti Belingheri e Luisi, entrambi di proprietà dell’Ascoli.

Ripartiamo...


E' questo il titolo.Ripartiamo.Per la quinta volta il Brescia riparte dalla B.C'è ancora grande amarezza per la sconfitta di Livorno,ma la conferma di Cavasin come tecnico lascia ben sperare,infatti lui disse:"A Brescia rimango solo se l'obbiettivo sarà la Serie A".
A giudicare dalla sua conferma,si può facilmente intendere che il Brescia ripartirà dalla B,con l'obbiettivo di tornare in A.Anche l'anno prossimo vedremo probabilmente un Brescia tra le prime posizioni,come negli scorsi campionati(10°,6°,5°,4°),e con la stessa voglia di andare in serie A per giocarci il derby con i Bergamaschi,ma anche per avere finalmente soddisfazioni in A,che da quando Baggio è partito non ci sono più state.
Il Sottoscritto ci crede ancora,e spera che i 18.000 accorsi x entrambi i match di Play-Off ci credano anch'essi come lui.Sarà dura,sopratutto perchè ci sarà una B ancora più tosta(vedi Torino,Lecce,Reggina,Sassuolo,Empoli ecc ecc)rispetto all'anno scorso.
Concludo dicendo che una visione migliore la si avrà solo a fine mercato,quando sapremo al 100% la rosa delle 22 squadre partecipanti a questo(e speriamo l'ultimo per il Brescia) campionato cadetto.